Soundtrack: Tutto cambia
«Ma il cielo è sempre più blu», cantava Rino Gaetano. La sua celebre canzone è stata anche un mezzo di speranza e beneficenza durante la quarantena, ma oggi, nell’anniversario della sua scomparsa, il simbolo che unisce tutti è il nero.
«Com’è misera la vita negli abusi di potere»
Le parole di Rino sono due facce della stessa medaglia: un cielo che va avanti, come se niente fosse, nonostante le disparità e i soprusi all’ordine del giorno; un manto che si fa sempre più intenso, carico della voglia di ricominciare, di rivalersi su quei fatti che vanno a rotoli, di ribaltare le fregature quotidiane. Oggi, un colore agli antipodi ha preso quei significati e ha invaso i social. Nero, come la pelle di George Floyd. Nero, come l’emblema del lutto. Nero, come l’animo delle proteste che invadono le strade americane. “Blackout Tuesday” è l’iniziativa che spegne il mondo per fare luce sulla piaga del razzismo. La vita virtuale di molti artisti ha subìto uno stop volontario per lanciare un messaggio forte. Da Salmo a Grido, passando per Ensi, Macro Marco, J-Ax, Rise, Dj 2P e tanti altri. Sono saliti sul carrozzone partito da due dirigenti di Atlantic Records, tutti compatti e in modo indipendente. Un flash mob virtuale per una giusta e nobile causa che ha preso alla lettera la frase di Desmond Tutu che dice: «If you are neutral in situations of injustice, you have chosen the side of the oppressor».
«L’era della musica sembra innocua e serena / La cazzo di gara infinita a chi se la mena / L’ignoranza sventolata come bandiera / Il sonno della ragione vota Lega»
In questa levata di scudi, ci pensa Marracash a provocare su Instagram scrivendo “Il razzismo è merda, la discriminazione inaccettabile. Spero però che ve ne ricordiate anche in Italia, quando davanti le parole e le azioni di certi politici, state tutti zitti per paura di perdere follower e consensi”. Come dargli torto. In rete, Marra vede quelli che non pensano e ammonisce da tempo. È ora di aprire gli occhi anche sulle cose che succedono sotto il nostro naso. Il caporalato dilaga, la frase “prima gli italiani” viene sbandierata a destra e a manca, il risentimento verso il vicino si sveglia tutte le mattine in ogni quartiere. È ora di aprire gli occhi e prendere posizione. Dobbiamo renderci simbolo di quel blu che cantava Rino Gaetano e mettere l’umanità non sulle bandiere, ma nelle nostre azioni.
«Quanto tempo a ripeterti che il tuo pensiero non conta / Mentre tutto affonda e non cambia se non cambi tu / E invece tutto, giorno per giorno, si affronta / Tutto cambia se cambi tu, solo se cambi tu»