Appena mi è arrivato l’ep di Gemello sono stato mosso subito da una grande curiosità. Vedere l’intervista al Banana Burger qualche giorno prima mi aveva sicuramente messo un po’ di hype. Ma Gemello è sempre molto riservato e oltre ai featuring presenti all’interno del nuovo EP non aveva ancora svelato nulla. Né il titolo, né la data di uscita, né la cover. Dopo aver reperito queste informazioni, ho iniziato l’ascolto. Ascoltando il nuovo lavoro ho sentito la stessa sensazione di ordine ed equilibrio che avevo avuto con Niagara. Certo che tre anni di distanza sono tanti. Eppure ‘Indiana’ è un prodotto freschissimo, al passo coi tempi e molto più maturo del suo predecessore. È un ep che sta in piedi, che fila, che si muove tra suoni trap, influenze vapor e richiami old school. È un ep che arriva all’ascoltatore con la semplicità con cui lo lascia poi durante l’ultima traccia. È un ep di Gemello. Che a volte, durante le interviste, mi confessa, è un po’ timido. Ma altre invece è un fiume in piena. Ed è così che è andato il nostro incontro. Un flusso di coscienza continuo fatto di parole, idee, aneddoti, momenti. Uno stream of consciousness che sarebbe potuto durare ore, forse anche giorni. Sarà difficile metterlo su carta. Ma mettete in sottofondo ‘Indiana’ e lasciatevi trasportare dalle parole dell’ep unite a quelle di un uomo che fa parte della storia del rap italiano. Gemello x Hano. Buona lettura.
Ciao Andrea, benvenuto sulle pagine di Hano.it! Ti ringrazio per averci mandato l’ep in esclusiva. Insomma, presentaci questo progetto. Che lavoro è ‘Indiana’?
Sì, è l’ultimo ep che realizzerò, sarebbe il continuo di Niagara, sei canzoni, due featuring, tante parole. Questo è un po’ come l’ultimo taccuino di Gemello che uscirà. I prossimi due lavori invece saranno differenti e conterrano dodici tracce.
Ci vai in concerto quest’anno? Qualcosa farai?
Sì, ovvio, dopo l’in store tour.
Senti ma ‘sto titolo? ‘Indiana’?
Eh, Indiana perché mi piacciono sempre ‘ste parole italiane che sembrano americane, tipo Niagara! Io c’ho il mito dell’America, mi piacciono i racconti di Raymond Carver…Indiana per me è tutto : è una ragazza indiana, è uno stato americano…pensa che il disco doveva chiamarsi Cape Canaveral tipo quel posto dove partono i razzi, gli shuttle. Poi doveva chiamarsi Baltimora (“che bomba“, aggiunge ridendo) ma me l’hanno bocciato! Io sto troppo in fissa per ‘ste cazzate! L’approccio con le cose americane mi fa volare, quindi lo mantengo sempre anche se da pischelli si faceva per ‘gioco’. Sono malato per le parole. Ti faccio un esempio : un giorno mi dici tipo “Schicchi“, che è quello del porno, io sono capace per un anno di fare la gag dicendoti “oh bella Schicchi“. Sono autistico delle parole. Le rime da regazzini su In The Panchine funzionavano così. Per esempio ‘bodega’, ma che vuol di’ ‘bodega’!? Che poi per me il rap è stato sempre un mezzo di aggregazione. Per esempio ora mi hanno chiesto di fare una playlist di dieci dischi e quasi non riuscivo ad inserirne uno rap. Ho messo ‘Doggy Style’ perché quando lo metto esce il sole. Però io ascolto anche altra roba, suono la chitarra…a scuola invece quando facevo i disegnetti non me se inculava nessuno. Allora dicevo “aho, pure io voglio fa’ rap!“. Un approccio istintivo, comunque. E così è nata proprio la cosa del rap visto che mi piaceva leggere e scrivere. Il rap per me è recita, interpretazione.
Ti volevo chiedere : hai sentito proprio il bisogno di chiudere il cerchio aperto con Niagara con l’uscita di questo ep?
Sì, chiaramente.
Ma quanto dovremo aspettare per il disco nuovo? Mica tre anni!
No, macché! Devo fare due dischi e sono contento perché con queste piccole spinte usciranno cose fighe, già sto facendo roba nuova, collaborazioni e mi prende troppo bene.
Tornando all’ep, io ho sentito ‘Incognito’ che è quella che mi è piaciuta di più per il sound cupo, il beat un po’ ‘malato’…
Avoja, pensa che ‘Incognito’ è quel pezzo che live secondo me parte la base e spacca tutto. Infatti ‘Indiana’ mi piace tantissimo perché sono riuscito a inserire sia la parte più veloce, ritmata, leggermente ‘trap’, sia quella introspettiva che i riferimenti alla roba vecchia, tipo ITP.
Che scelta è stata riportare a galla proprio Nostalgia?
Mah, diciamo che non era deciso. Quando ho letto le mie rime dopo averla scritta secondo me poteva essere solo quello. Cioè non mi sono messo a tavolino e ho detto “mo scrivo Nostalgia III“. Il ritornello di Victor Kwality mi ricordava il campione americano che avevamo usato per la prima e quindi ho deciso di chiamarla così.
…magari per far conoscere di più anche quelle vecchie!
Certo, vedi Nostalgia 3, te cerchi la 2…
Che poi la prima era Mr.G, vero?
Sì, era quella. Quella con lo skit del Meloni, vero? Madonna, sto fuso! Una volta mi scrissero dello skit di Spalletti…mi ricordo che diceva “Ce stava Stam…Stam! Le luci dell’Olimpico!”. Quella mi sa che era ‘Gemello Non parlarmi d’altro’, mica so’ sicuro! Comunque, appunto, nel disco nuovo voglio fare cose mezze divertenti, per richiamare anche un po’ quello stile vecchio, di prima. ‘Nostalgia’ alla fine in ‘Indiana’ ci stava a pennello, con ‘sta cantilena grunge di Victor Kwality (che spacca!). Poi oltre a lui in ‘Stanza 106’ c’è pure Silvano (aka Coez) che quando canta con me fa delle strofe della Madonna. Per cui, fra loro due e la tempesta di parole mie, il disco diventa tipo Niagara, cioè gira, funziona, senti anche un po’ di musicalità. Anche questo l’ho registrato in un anno, lo sai che non riesco a forzarmi nel fare una cosa.
Ti va di raccontarci qualche aneddoto sul disco nuovo?
Certo! Ti racconto un po’ traccia per traccia com’è andata. Parto da ‘La parte migliore’ : la cosa che mi fa volare di quella canzone sono i miei coretti sotto che fanno “eeeeh, ooooh“. Cioè non so come dirti, quando mi fanno le basi io ogni tanto trollo al microfono, faccio proprio le trollate. E stavolta le abbiamo tenute! Sono proprio che faccio i cori! E pensa che chi era con me in sala di registrazione mi diceva : “Dai, Andre’, inizia a registra‘”, e io invece facevo i cori. Sono un pazzo, ho un approccio un po’ pazzo. Però ‘sti coretti mi piacciono una cifra, fanno tipo old school, un po’ tipo i Black Moon. Poi c’è il pezzo spartiacque con Silvano che funziona benissimo come ultima traccia. Poi c’è ‘Sirena’ che è uscito pure il video…
A proposito, sul ritornello di ‘Sirena’ mi hai un po’ spiazzato!
È spiazzante? (e la risata di Gemello preannuncia cosa dirà subito dopo!) Può darsi, pensa che ho detto al Sine “questa la mettono al Diabolika!” (serata tamarra a base di musica house, famosissima nei primi anni duemila, nda).
La cover invece?
Le cover mi piace farle con i miei quadri. In ‘Niagara’ per esempio c’era il Perseo e Medusa fatti con il mio stile. Stavolta invece c’è una tigre tibetana mentre nel back c’è una sirena.
Senti ma ho visto su Instagram che ai tuoi gatti gli fai ascoltare molta musica. Che ne dicono di ‘Indiana’!?
Si chiamano Willy e Tess e sono due scottish fold. Diciamo che loro amano di più la mia pittura che il mio rap! Quando dipingo mi fissano, mi girano intorno incuriositi.
Concludendo, qual è la cosa che ti è piaciuta di più di questo tuo disco?
Diciamo che la cosa che mi è piaciuta di più è vedere ‘Niagara’ vicino ad ‘Indiana’ : sembrano due fratelli gemelli che possono essere sì molto simili ma ognuno ha il suo carattere.

Gemello Indiana Tracklist
1-Sirena
2-Con in testa le nuvole
3-Nostalgia lll ft.V.Kwality
4-La parte migliore
5-Incognito
6-Stanza 106 ft.Coez
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