Thetan è un writer proveniente da Marcon (VE) del quale non conoscevo molto, ma vedendo i suoi pezzi sulla sua pagina Instagram sono rimasto colpito dalla precisione dei suoi wild style e quindi ho deciso di contattarlo per fare una chiacchierata.
Ciao, parlaci prima di tutto di quando è avvenuto il tuo incontro con i graffiti e come ti sei introdotto in questo mondo.
Ho cominciato a dipingere nel 1997. Nel paese dove abitavo c’era molta noia e trovare qualcosa di divertente e fuori dal comune, era un po’ la nostra ricerca. Un giorno, un amico della compagnia se ne uscì con l’ idea di realizzare dei graffiti! Ci ritrovammo dopo poco tempo, in molti, a sperimentare questa nuova forma di divertimento artistico! Non avevamo particolari influenze, le nostre uniche risorse erano semplicemente qualche fanzine o rivista. Ricordo che mi colpivano, in modo particolare, tutti quei pezzi “wild style” dei newyorkesi, da cui ho preso sicuramente le basi per poi creare il mio stile.
Quali differenze noti tra l’ambiente odierno e quello che hai trovato quando hai iniziato a fare graffiti?
Sicuramente non esiste più quella magia che vi era all’epoca. Le nuove generazioni non hanno quella voglia di ribellione e tantomeno la fotta per sbattersi per imparare un arte. Vorrebbero il tutto e subito. Con i graffiti ed in generale per tutte le arti, serve costanza, dedizione, sacrificio ed impegno e non credo che essi abbiano la voglia per ottenere queste caratteristiche! Nonostante ciò, qualche nuovo writer ogni tanto nasce e cresce, in quantità esigua rispetto al passato!
Ho notato che spesso ti piace scrivere altri nomi che non sono la tua tag, c’è un motivo in particolare o è solo per sperimentare nuove lettere?
Nei pezzi amo spaziare, scrivendo periodicamente dei nomi nuovi. Restare sempre sulla stessa tag mi annoia e cambiare mi da forza e stimolo per creare forme nuove!
Sei decisamente specializzato nel lettering, ma hai mai realizzato o pensato di fare anche figurativi?
Ti dirò la verità, non ci trovo nulla di appassionante nel figurativo. Mi piace vederli, ammiro chi ha la tecnica ed il talento di crearne, ma la mia attenzione va sempre verso una bella scritta!
Quale rapporto hai con i lavori su commissione? Ti capita di farne? Se si, tieni inalterato il tuo stile o ti capita di scendere a “compromessi” per accontentare il cliente?
Non disdegno le commissioni. Ovviamente non sempre ti viene chiesto di realizzare ciò che appartiene alla tua arte, al tuo stile. In tal caso, scendo tranquillamente a “compromessi”! Non la sento una forzatura, semplicemente non firmo l’opera e realizzo il tutto come fossi un “semplice” decoratore professionista.
Chi sono i writer italiani e non che ammiri? Da qualcuno hai preso ispirazione?
Mi piace molto lo stile di Starch ( un vecchio pioniere dei graffiti di Treviso )Bates, Swet, Slider, Can Two, sicuramente loro sono stati una grandissima fonte d’ispirazione!
Credo che nei tuoi pezzi il mix tra colorazione e lettering rasenti la perfezione… Ma qual’é l’elemento al quale dai più importanza?
Nei miei pezzi metto l’attenzione in primo luogo alle lettere. Non m’importa che siano complicate o semplici. Cerco di ottenere nel miglior modo possibile una dinamica ed una forma complessiva che esprima energia ed armonia. I colori e gli effetti vengono in secondo piano.Se la traccia è buona,a mio avviso, potresti fare anche un pezzo a due colori che il risultato sarebbe comunque piacevole.
Hai mai avuto scazzi, problemi o altre vicende diciamo “negative” con altri writer?
Tendenzialmente tendo evitare gli scazzi! Sono sempre molto rispettoso verso gli altri writers anche se in alcuni casi non è stato ricambiato. Ovviamente qualche litigio nel corso del tempo si è creato, credo sia normale! Personalmente non sono il tipo che se la “lega al dito”, quindi di solito opto per il disinteresse. I graffiti sono per me una passione molto personale, sicuramente piacevole da condividere, ma non necessariamente!
Cosa pensi della street art e cosa vedi nel futuro dei graffiti?
La street art è una nuova forma di espressione artista! Ci sta! Ovviamente il mio interesse e rispetto vanno verso i graffiti!