La “Dead Poets Night” è stata una bomba, nonostante tutto!
Sabato sera Dj Fastcut ha portato il suo mega-show a Milano – e più precisamente al Time Club – attorniato da una serie spaventosa di emcees arrivati per l’occasione da ogni punto della nostra penisola.
Lo spettacolo è durato quasi 6 ore ed è “sopravvissuto” ad una serie di sfortunati eventi che avrebbero messo in ginocchio anche le persone più coraggiose: iniziando dal ritardo di quasi 1 ora e mezza, passando dalle litigate con i buttafuori e lo staff del locale, fino al sovraccarico degli impianti a metà Show.
Detto questo, il buon Fastcut non si è fatto spaventare e grazie al supporto di Moder e Sgravo (anche Maestro di Cerimonia dell’intera serata), ed al supporto fisico di Ape, Principe e Musteeno, ha messo in piedi uno Show che Milano ricorderà per parecchio tempo.
Le danze sono state aperte – come già aveva anticipato Valerio sui suoi canali social – da Barf e dai Localz Only ed anche dal vincitore del contest Faster, giovanissimo emcee toscano che ha portato sul palco ottime vibez.
E’ stata poi la volta del padrone di casa con una selecta strumentale da 15′, dove il pubblico già bello carico è stato ulteriormente fomentato da Sgravo. Subito dopo è stata la volta della “first lady” V’aniss con un mix anni ’90, seguita poi da artisti underground del calibro di Principe, Kento, Mattak e Funky Nano AKA Poche Spanne (3 pezzi ma di una intensità incredibile), gli Star Tricks, Lord Maddy, Hyst, Moder, Lanz Khan con Jangy Leeon. Non sono mancati Blo/B, Drimer, Musteeno, Jack The Smoker, Brenno, Ape, Zampa ed a seguire tutti quelli che erano in scaletta.
Kento – oltre ad aver portato live uno dei miei pezzi preferiti di “Dead Poets” – ovvero “Odia Gli Indifferenti” insieme a Principe, ha anche fatto “Mia (Ode alla Cultura Hip-Hop)” ed un inedito che sarà contenuto sul suo prossimo disco, sempre su produzione targata Fastcut.
Tanti omaggi a Primo, tantissimo Rap fatto per passione ed una serata che – nonostante tutto – è stata potentissima ed è durata fino a notte inoltrata (alle 4.00, circa).
Tantissimi complimenti a tutti, per la carica portata sul palco, per la forza di volontà con la quale la serata è stata costruita e poi portata a termine, per le chiacchiere, i sorrisi, le rime ed i beats.
Putroppo, l’altra faccia della medaglia è stata la pessima organizzazione NON IMPUTABILE agli artisti, alla Glory Hole Records o agli sponsor della serata, che si sono prodigati in tutto e per tutto per la buona riuscita dell’evento: l’entourage di Fastcut e molti degli artisti hanno lasciato il capoluogo lombardo con il dente avvelenato, delusi dal mancato supporto.
Qualcuno durante la serata ha detto che “quello che salverà il Rap italiano non saranno le classifiche, ma quello che si fa nelle varie città: ovvero il Rap Underground”, non possiamo che dargli ragione: speriamo che serate così continuino ad esserci, sempre e comunque.