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Raccontare il Rap ad una bambina di 3 anni (e non solo)!

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Vi siete mai chiesti come spieghereste il Rap ad una bambina di 3 anni? Bhé, io ho immaginato di fare un gioco con mia figlia, sedermi davanti alla mia collezione di dischi e farle ascoltare quello che per me è stato (ed è ancora) importante riguardo alla Cultura Hip-Hop.

Qualche mese fa ho visto un libro dedicato ai più piccoli che si intitolava “RAP ABC”, dove ad ogni lettera corrispondeva un emcee: ho immaginato di prendere ispirazione da questo e fare una lista di artisti (e canzoni) per ognuna delle 26 lettere dell’alfabeto.

Considerando che più della metà del tempo la passerei a recuperare dischi lanciati in ogni angolo della stanza ed a ballare come uno scemo (si, lo so: se stai leggendo e mi conosci molto probabilmente mi consideri già tale) con 14kg di nanerottola in braccio, la lista potrebbe essere questa:

A. “Ante Up” – M.O.P.

A proposito di ballare: penso che questa sia una delle poche canzoni che non riesca a tenermi fermo. Il pezzo uscito nell’album “Warriors” del 2000 è una bomba sonora a tutti gli effetti. Provateci voi a stare composti ed impassibili quando sentite il beats di DR Period.

Ogni volta che lo ascolto, la mia reazione è paragonabile a questa, ma state tranquilli: l’incolumità di mia figlia è salva (per ora).

B. Biggie Smalls

Se proprio dobbiamo insegnare le basi a qualcuno, è necessario farlo bene. Biggie Smalls avrebbe potuto tranquillamente occupare altre lettere dell’alfabeto: la “F” di Frank White, la “N” di Notorious B.I.G. e via dicendo.

Inutile raccontare la vita di uno delle leggende in poche righe: 3 album (di cui uno postumo) e svariate Hit. Se mi chiedeste un brano simbolo, farei partire “Kick In The Door”, con quel beat ipnotico prodotto da Dj Premier e contenuto nel disco “Life After Death”.

C. Colle Der Fomento

Ebbene si, nella mia infanzia ho ascoltato (ed a volte ascolto ancora) il Rap italiano.

Sarebbe ipocrita spiegare una Cultura ignorando quello che accade sul nostro territorio e chi meglio del gruppo romano composto da Danno, Masito ed Ice One (poi Dj Baro) può rappresentare la scuola italica del mettere parole in rima?

Uno dei primi dischi italiani che io abbia mai comprato è stato proprio “Odio Pieno”, dal quale potrei tranquillamente selezionare “Ninna Nanna“, ad oggi ancora uno dei miei pezzi preferiti.

D. “Dear Mama” – 2pac

“Dear mama Don’t you know I love you?”

Considerata da molti una delle canzoni Hip-Hop più emozionanti e sentimentali di sempre, “Dear Mama” è principalmente un messaggio che elogia il coraggio delle madri. Se dovessi scegliere un brano che racconti la “devozione” verso il proprio genitore, la mia scelta ricadrebbe sempre su questo brano, contenuto nul disco “Me Against The World” del 1995 e prodotto da Tony Pizzarro.

E. “EVE” – Rapsody

L’album della rapper originaria del North Carolina è appena arrivato ed ha già ribaltato le classifiche dei dischi al femminile: un insieme di pezzi ispirati e dedicati alle donne. E che donne: ogni brano porta il nome di una figura femminile di colore riferimento della cultura afro-americana e non, da Nina Simone ad Aaliyah passando addirittura per Michelle Obama ed Afeni Shakur.

Se c’è una cosa che può spiegare ad una bambina l’importanza delle donne nella storia, quello è senza dubbio il disco di Rapsody.

F. Fugees

Prendete due rappers nati ad Haiti (Pras e Wyclef) ed una nata nel New Jersey (Lauryn), con alle spalle 2 album multiplatino e successi “planetari” come “Killing Me Softly” e “Ready Or Not” e capirete che non è possibile ignorare l’impatto culturale e musicale che i Fugees hanno avuto sulla storia dell’Hip-Hop.

G. Guru/Gang Starr

Uno degli emcees a mio parere più sottovalutati in uno dei gruppi più potenti che la scena Hip-Hop abbia mai avuto. Le capacità liriche di Guru mescolate alle produzioni di Dj Premier hanno dato vita a dischi del calibro di “Hard To Earn”, “Daily Operation” e “Moment Of Truth”. Impareggiabili!

H. “He Got Game” – Public Enemy

I Public Enemy sono stati il primo gruppo Rap che io abbia mai ascoltato. Quando è stato annunciato che la colonna sonora di “He Got Game” sarebbe stata interamente curata da loro (leggi il loro sesto album di studio) è stata una bellissima notizia.

Il film di Spike Lee con protagonisti Ray Allen (allora star dei Milwaukee Bucks) e Denzel Washington ha mescolato il Rap alla pallacanestro regalando brani come la title-track, “Unstoppable” e “What You Need Is Jesus”.

I. “Illmatic” – Nas

Bhé, credo che nessuno abbia qualcosa da obiettare su questo disco. Un vero e proprio capolavoro racchiuso nella semplicità di 10 tracce, esordio di uno degli emcees più forti che il panorama del Rap abbia mai visto. Prodotto da Large Pro, Dj Premier, Q-Tip, Pete Rock “Illmatic” è da sempre un grande classico della Cultura Hip-Hop. Un disco che tutti dovrebbero avere, conoscere e custodire gelosamente.

J. J. Dilla

Ho sempre sostenuto che J. Dilla fosse la vera dimostrazione che anche nel Rap possono esserci i veri artisti (leggi “musicisti”). Il produttore di Detroit ha sfornato perle rare, sia durante il suo momento migliore sia nella fase della malattia (che poi se lo è portato prematuramente via).

“Donuts”, “The Shining”, “Jaylib” sono (a mio parere) pietre miliari della discografia Hip-Hop e sicuramente userei qualcuna delle tracce di questi dischi per raccontare a mia figlia parte della storia che mi lega alla Cultura (vedi lettera S).

K. Kaos One

Non è possibile non citare Kaos quando parlo del mio personale rapporto con l’Hip-Hop: “Cose Preziose” (da “950” di Fritz) è da sempre quello che considero uno dei miei pezzi preferiti.

Muovendo i primi passi come breaker e writer è stato parte fondamentale della storia del Rap italiano, prima con i Radical Stuff e poi con dischi storici come “Fastidio”, “L’Attesa” per poi arrivare ai più recenti “kARMA”, “Post Scripta”, “Coup De Grace” e la “partnership” con i Colle e Craim nei “Good Old Boys”.

L. Lauryn Hill

Abbiamo parlato di Rapsody e di “Eve” ma come possiamo dimenticare Lauryn Hill e il suo classico “The Miseducation”, album incredibile che mescola sonorità Soul, Rap ed influenze Reggae, con brani come “Doo Wop (That Thing)”, “Everything Is Everything”, “Ex-Factor” e molti altri.

Lauryn arriva nell’Olimpo delle super-star dopo aver contribuito al successo dei Fugees, con un disco considerato ancora oggi uno dei migliori album al femminile.

M. “Me And You” – Nas

“Even though you’ll be grown soon / You gotta stand on your two / Please listen what daddy told you / I know you think that I’m old school”

Questa è una dedica speciale, in particolar modo il secondo verso. Il pezzo di Nas dedicato alla figlia Destiny lo trovate su “Street’s Disciple” il settimo album del rapper del Queens. Ogni tanto anche noi papà sappiamo essere sdolcinati.

N. Neffa e I Messaggeri Della Dopa

Quando mi chiedono quali sono i miei dischi italiani preferiti, quello d’esordio di Neffa è sempre nella Top 10 (ebbene si, preferisco “107 Elementi”). “Aspettando il Sole” è quello che potrebbe definirsi un “instant classic” se volessimo usare un inglesismo e devo ammettere che ogni volta che parte il beat prodotto da Deda, è difficile tenere ferma la testa.

O. “Oooh” – De La Soul feat. Redman

Quando ero ragazzino io si registravano le cassettine e si mettevano in play dagli stereo (più o meno) giganti. In quelle cassettine che si riavvolgevano poi con la matita, uno dei pezzi che in assoluto non potevano mancare era “Oooh” dei De La Soul con il feat. di Redman, contenuto nel disco “AOI: Mosaic Thump” e prodotto da Prince Paul.

P. Primo Brown

Insieme al Danno dei Colle Der Fomento, Primo è stato uno degli emcees italiani più forti di sempre. I suoi lavori insieme ai Cor Veleno, a Squarta ed i mixtapes (senza contare gli innumerevoli featuring) rimarrano impressi nella memoria di tutti. Ogni barra che ci ha lasciato David è potenza pura.

“Lo Spirito Che Suona” è sempre insieme a noi e suona forte nelle casse!

Q. Q-Tip

Tornando alle “cassettine”, un altro brano che non doveva mancare nelle mie “compilation” era “Vivrant Things” di Q-Tip, anima e cuore degli A.T.C.Q., liricista e produttore e polistrumentista di primo livello, succesivamente anche membro del collettivo Soulquarians.

R. Rawkus Records

Uno dei primi dischi sui quali ricordo che mia figlia abbia ballato è stato “Get By” di Talib Kweli, contenuto sull’album “Quality” pubblicato appunto dalla Rawkus Records, etichetta alla quale sono particolarmente legato per releases come le serie “Lyricist Lounge” e “Soundbombing” o disconi come quello degli High & Mighty oppure dei Company Flow.

Sfortunatamente l’etichetta ha chiuso i battenti definitivamente nel 2007, lasciando però un catalogo tra i migliori della storia delle Labels Rap, con artisti come Talib Kweli, Hi-Tek, Mos Def, Pharoahe Monch, Big L, Da Beatminerz e tanti altri.

S. “Starz” – Jaylib (J. Dilla + Madlib)

Lo so, sarebbe dovuto esserci Sean Price sotto la lettera S, ma il richiamo a questo banger del duo composto da Dilla e Madlib ha spazzato via ogni dubbio. Contenuto nel disco “Champion Sound”, il pezzo è prodotto da Jay Dee e rappato da Madlib.

Vi sfido a tenere ferma la testa quando parte il beat: facile, no?

T. Tupac Shakur

Potrei spiegare il perché 2pac è in questa lista con un tema di 10 pagine ma vi risparmierò la “rottura”. La nemesi di Notorious B.I.G. sulla costa Ovest, il poeta maledetto, l’attivista, l’attore ed il personaggio dalle mille sfaccettature.

Con ‘pac ho iniziato ad apprezzare i testi dei pezzi Rap, sia nel bene che nel male. Ho imparato le sue canzoni a memoria come una groupie. Ho letto le sue poesie raccolte sul libro “The Rose That Grew From Concrete”.

Ecco, se dovessi scegliere un punto di riferimento artistico nel Rap, quello sarebbe 2pac.

U. “Unconditional Love” – 2pac

“Unconditional Love” è il secondo singolo tratto dal Greatest Hits di 2pac con il featuring di Nanci Fletcher: l’ho sempre considerato una delle migliori canzoni di Pac, nonostante io non creda molto nella release postume.

V. “V Come…” – Bassi Maestro

Bassi dedica questo pezzo alla figlia Viola nel disco del 2012 “Stanno Tutti Bene”, un pezzo divertente, dove un padre si confronta con una bimba attraverso barre di Rap.

Perché ho scelto questo pezzo? Indovinate un po’ come si chiama mia figlia…

W. Wu-Tang Clan

Il discorso è del tutto simile a quello fatto per Nas qualche riga sopra: come è possibile ignorare la super-crew di Staten Island quando si parla di Rap ed Hip-Hop?

Forse il collettivo più famoso, con uno dei dischi di esordio più venduti e suonati di sempre: “Enter The Wu-Tang” è ancora oggi incorniciato sul mio scaffale di dischi, ed il concerto del Wu è stato uno dei migliori ai quali ho assistito in vita mia.

Dopotutto “Wu-Tang Is For The Children”, no?

X. X-Ecutioners

Ero indeciso tra Xzibit, “X Gon’ Give It To Ya” di DMX e la crew di turntablist degli X-Men, devo ammetterlo. La scelta è caduta sugli X-Ecutioners perché “Built From Scratch” è stato il disco che mi ha avvicinato alla disciplina dello scratch.

Il gruppo newyorkese formato da Total Eclipse, Rob Swift, Roc Raida e Mista Sinista (ai quali successivamente si sono aggiunti DJ Boogie Blind e DJ Precision) ha fatto scuola, diventando una delle crew di riferimento sui “piatti d’acciaio”.

Y. “You Got Me” – The Roots

Una traccia incredibile su un disco ancora più incredibile: You Got Me” è quel brano che mi ha portato ad amare i The Roots, impreziosito dalla magnifica voce di Erykah Badu e dalla produzione di Scott Storch. Il pezzo, contenuto sul disco “Things Fall Apart” ha fatto si che il gruppo di Philly vincesse addirittura un Grammy nel 2000.

E voi lo sapete che il disco dei Roots datato 1999 ha una storia molto interessante dietro alla copertina? Se non lo sapete, potete scoprirlo QUI.

Z. “Zoom” – Dr. Dre & LL Cool J (Bulworth Soundtrack)

La lettera Z è stata la più difficile di tutte. Non è stato facile trovare nei cassettini dei miei ricordi un brano che iniziasse con l’ultima lettera dell’alfabeto, ma alla fine la scelta è caduta sulla traccia contenuta nella colonna sonora di “Bulworth” intitolata “Zoom” di Dr. Dre ed LL Cool J.

E voi? Avete mai provato a spiegare il Rap e la Cultura Hip-Hop a qualcuno? Fidatevi, non è stato facile buttare giù questa lista. Provateci a tempo perso e vedrete che sarà un gioco divertente, specie per voi stessi.

E state sereni, mia figlia canta ancora a squarciagola le canzoni Disney e di Peppa Pig. Quando inizierà ad imparare a memoria le lyrics di “Bring Da Ruckus”, allora inizierò a preoccuparmi!

The Golden Edge
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Classe '82, seguo tutto ciò che riguarda l'Hip-Hop da più di 20 anni, ma non preoccupatevi: ho iniziato a capirci davvero qualcosa da pochissimo tempo. Per vivere provo ad occuparmi di architettura, design e soprattutto faccio il marito ed il papà. Mentre cerco di collezionare più dischi possibili, vi racconto quello che mi passa per la mente sulle pagine del nuovo hano.it e sulla pagina The Golden Edge.

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